I mafia romance sono tutti uguali? Unlimited, MA Capasso.
Perché smettere di leggere mafia romance cercando come cani da tartufo presunte copiature esterne.
Ovvero, ma quanto avete rotto le palle con “è palese che si sia ispirata a XXX”
Prima di cominciare con questa accurata analisi devo però fare una doverosa premessa. Non sono una fan del mafia romance in letteratura ma sono una fan sfegatata del genere mafia per quanto riguarda film e serie tv. Detto questo.
Queste due sono amiche!1!1!1!1!1! Recenzioneh falzah!1!1!
Sì ok, ma state calmi.
Io e la Capasso ci siamo conosciute (devo dire trovate) grazie a questo suo romanzo. Nel mondo confuso e confusionario del self publishing italiano lei, per me, è stata una specie di faro nella notte. Per chi conosce entrambe non sarà molto difficile immaginarci davvero così.
Lei davanti, con in mano una candela a far luce nei meandri di Amazon, dei planner mensili per IG e dei (manzi allucinanti) social media manager da seguire. E io dietro che inciampo, arranco, dimentico cose e faccio battute di dubbio gusto su qualsivoglia genere di questione, dalle più frivole alle più importanti, senza ritegno alcuno. Utili una all’altra in egual misura. Va beh, lei è molto utile, io quantomeno sono simpatica. Comunque.
Direte voi. Queste due sono amiche, sono pappa e ciccia, si fanno le recensioni belle l’una con l’altra. Non ci conoscete davvero. Quelle che trovate sotto sono le recensioni (scritte n’attimino meglio, che quando faccio le review su Amazon mi prende la dislessia grave!) che avevo fatto ai tempi, a lettura fresca, dei due volumi di quella che, a breve, sarà una trilogia.
Unlimited: Follow your soul (UL volume 1)
Quando ho letto Unlimited – Follow your soul (UL volume 1) le cose fra noi erano molto diverse. Ci eravamo appena conosciute e, forse incuriosite l’una dall’altra, avevamo deciso di leggerci. Non uno scambio di lettura, sia chiaro, ma un desiderio di capire cosa ci fosse oltre a noi nel mercato self italiano.
Ho divorato il suo primo romanzo, un genere insolito per me, fomentandomi da sola fra colpi di scena inaspettati, esaltanti scene d’azione e una love story che cresce pian piano, importante ma, per una volta, non fulcro centrale della storia.
Maria Antonietta Capasso con una maestria davvero unica ci porta in un mondo fatto di droghe, armi, lotte fra clan, brathair e fratellanza. È in questo ambiente che nasce l’amore fra Cheryl e Axel, due persone talmente tanto diverse da essere perfette l’una per l’altro. Una storia d’amore neanche troppo romanzata che fa da cornice al vero fulcro della storia, la malavita e tutto ciò che ne concerne. Droga, sparatorie, omicidi, compromessi, violenza, tradimenti, follie, ripicche, risse, parolacce e personaggi, sia maschili che femminili, forti. Crudi. Veri.
Cosa mi è piaciuto? Ecco i punti di forza.
Di questo romanzo mi è piaciuta molto l’impronta totalmente imparziale dell’autrice nei confronti di quello che è spesso un contesto difficile da descrivere con obbiettività. Come far passare un criminale per una persona tanto buona quanto anche, è ovvio, sbagliata?
La Capasso ci riesce. Axel e tutti i suoi compari, in particolare Rogue e Keeran, sono personaggi dotati di una poliedricità unica. Irlandesi puri o mezzosangue, malavitosi, figli di una Boston che non lascia scampo a chi è nato e cresciuto in quel mondo perverso e sadico fatto di armi, spaccio e crudeltà.
Un altro punto di forza di Maria Antonietta Capasso è indubbiamente il suo stile di scrittura. Asciutto, poco prolisso, scorrevole. Credetemi, non stanca mai. Le parti descrittive si fondono perfettamente con quelle narrative senza mai risultare pesanti, i dialoghi sono realistici (grazie Anto, ero stufa dei dialoghi spiegoni, robe che neanche Freud avrebbe retto!) e, con incredibile maestria, riesce a dosare sesso e violenza senza risultare esagerata.
Ma ora passiamo al domandone, lo stavate aspettando tutti.
Unlimited ricorda Sons of Anarchy?

Da fan sfegatata della serie tv posso dire che sì, è vero, a tratti la ricorda. Ma d’altronde penso sia normale che un mafia romance possa avere punti in comune con un mafia serial.
Dopotutto, Harry Potter non vi ha mai ricordato, a tratti, i Goonies? O Stand by me? O qualsiasi altro film anni ottanta/novanta con protagonisti un gruppo di adolescenti? Un elemento di trama simile non fa due prodotti artistici la copia l’uno dell’altro. Questo io spero tutti voi che leggete lo imprimiate nel vostro cervello.
La bravura dell’autrice.
La bravura dell’autrice sta proprio nel non abusare delle somiglianze, a mio parere ovvie visto il contesto e l’ambientazione, con la serie tv SOA creando una sua storia originale, innovativa nonostante i molti elementi “crime” classici e, soprattutto, capace di mantenere alta la tensione per tutte le cinquecento pagine.
A questo proposito voglio spendere anche due parole sul finale del primo volume (UL: Follow your soul) che sì, lascia effettivamente senza parole, ma è in linea con tutto l’universo di Unlimited. Conscia che molti lettori non hanno idea di quanto valga la conoscenza del cinema, vi dico solamente che i finali aperti esistono per un motivo. E questo motivo è la possibilità/capacità di lasciare le porte aperte a un eventuale sequel.
E a questo proposito proprio a inizio 2020 è uscito il sequel.
Unlimited: Rise from your ashes (UL volume 2)
Aspettavo con ansia il sequel di questa saga. Che dire. Straordinario.
La Capasso si conferma un’autrice di grandissimo talento. La sua penna si riconosce così come i suoi personaggi e gli intrecci di trama che ci regala.
E, soprattutto per questo volume, usare la parola “romance” è davvero troppo riduttivo. La saga Unlimited, col volume due, è diventata, a tutti gli effetti, un romanzo d’azione. Un crime.
C’è la love story, certo, ma c’è così tanto di più interessante che i drammi e i dolori di tutti gli innamorati presenti passano in secondo piano. Fra combattimenti clandestini, prigione, malavita, droga, prostituzione, dipendenze fisiche e affettive, rapporti familiari ambigui e pure una quantità notevole di dolore e voglia di redenzione a nessuno interessa sapere come andrà a finire fra Cheryl e la ship di turno.
Il tutto, poi, continua a essere raccontato così bene che sembra quasi di guardare un film. Uno di quelli belli. Solo per citare alcuni titoli che mi sono tornati alla mente leggendo questo secondo volume. The Departed, Black Mass, La promessa dell’assassino e la serie tv Oz.
E la capacità della Capasso nella scrittura, lasciatemelo dire che tanto lei già sa, è migliorata da un volume all’altro. I personaggi aumentano di spessore, talvolta prendono una piega introspettiva delineata alla perfezione nonostante la narrazione in terza persona e risultano sempre più veri. Io, per dire, non avevo amato particolarmente il personaggio di Cheryl nel primo volume ma qui Maria Antonietta si supera, riuscendo a far apprezzare la non più sprovveduta (e moscia!) studentessa anche da una bad character addicted come la sottoscritta.
E la playlist?
Vorrei parlarvi anche della colonna sonora scelta per questi romanzi ma credo che Spotify e la playlist composta direttamente dall’autrice siano già abbastanza. Avrò modo in futuro di ammorbarvi con articoli di (buona) musica. E fidatevi, la BSO di UL lo è.
In conclusione? Leggetelo.
Sul serio, leggetelo. Se siete appassionati del genere non vi deluderà ma anche se il genere pensate non sia per voi, io una possibilità gliela darei.
Inutile dire che il mio hype per il volume 3 (e per qualsiasi altra pubblicazione della Capasso) è già alle stelle.
NB: All’uscita del volume 3 integrerò la recensione nell’articolo!
Che state aspettando? Read-list!
I contatti social dall’autrice


2 commenti
Andrea
Ok, molte cose le conoscevo già perché ho sentito parlare di Unlimited ma… Wow! È una bella recensione, appassionata e piena di spunti. Il libro, conoscendo l’autrice, potrebbe davvero valerne la pena (ahimè non l’ho letto, shame on me)
Sara Masvar
Credimi, vale davvero!!