Il cinema francese che non ti aspetti (forse)

Che mondo artistico sarebbe, senza la Francia?

Me lo sono chiesta spesso, perché se da un lato la Francia ha storicamente regalato guerre, intrighi, potere nelle mani delle persone sbagliate, la Francia ci ha anche dato, a livello artistico, qualcosa che in poche altre nazioni, esclusa l’Italia, hanno saputo dare.

Pensiamo, ovviamente, al cinema.

28 dicembre 1895. La data ufficiale della nascita del cinema, il giorno in cui i fratelli Lumiere proiettarono alcuni loro film, a Parigi ovviamente. E poi Melies, Gaumont, Guy-Blaché, Perret, Dulac. Varie scuole di pensiero e di messa in scena “visiva” che tutti i cinefili, bene o male, conoscono. L’avanguardia, il realismo, la nouvelle vague, che è la mia preferita (oltre alla filmografia di Truffaut, piuttosto conosciuto come regista, vi prego guardate anche Hiroshima, mon amour).

Arriviamo però al presente, o almeno a quello che personalmente reputo come cinema moderno, dagli anni ’80 in poi. La Francia, da questo punto di vista, ci ha regalato alcune perle che non possono passare inosservate. Si tende sempre ad associare la Francia a film romantici, trasognati, traboccanti di amore. Credo sia l’effetto Paris, la Citè de l’amour, ma in realtà c’è molto che merita di essere visto oltre alle classiche commedie romantiche.

Per questo ho deciso, in questo 6 cose che dedicato ai film francesi, di tralasciare per un attimo i grandi classici, film di cui tutti abbiamo sentito parlare, per concentrarmi su alcune chicche, a mio avviso stupende, che non dovreste perdervi. Sottolineo che chi pensa alla Francia come alle sole joie de vivre e amor fou sbaglia di grosso, perché nessun genere cinematografico viene risparmiato in un paese tanto romantico quanto crudo e tagliente.

1 – La Haine (l’odio) M. Kassovitz

Anni novanta, banlieue parigine, polizia, lotte intestine. Rabbia, razze, amicizia, odio. Vincent Cassel, una regia in b/n davvero molto particolare, Palma d’Oro a Cannes e una versione originale interamente recitata in “slang” parigino. Assolutamente da vedere.

2 – Mauvais sang (rosso sangue) L. Carax

Una specie di distopico basato su una malattia mortale contratta facendo sesso senza amore. Un film molto particolare, a cui Bowie regala una colonna sonora da urlo. Fine anni ’80, ma guardandolo oggi non lo direste proprio.

3 – Un long dimanche de fiançailles (una lunga domenica di passioni) JP Jeunet

Dal regista de Il favoloso mondo di Amelie, questo film pazzesco rientra a calci e pugni nella mia top ten dei film d’amore. Sullo sfondo della prima guerra mondiale, Gaspard Ulliel e Audrey Tautou raccontano un amore doloroso, tragico, sgraziato e condannato. Ogni volta che vedo questo film, io piango. Per me è un capolavoro, mille volte superiore ad Amelie stessa.

4 – L’Écume des jours (mood indigo – la schiuma dei giorni) M. Gondry

Avete presente Eternal sunshine of the spotless mind? Ecco, è stato diretto, negli USA, proprio da Gondry. In questa sua produzione francese, tratta da un altrettanto celebre romanzo, si parla d’amore e di tutto quello che si è disposti a fare, e perdere, per esso.

5 – Les frères Dardenne (i fratelli Dardenne)

Qui non so proprio scegliere, perché la filmografia dei Dardenne merita dall’inizio alla fine. L’Enfant, forse, è il loro film che per primo mi ha sconvolto. La loro regia è cruda, accompagnata da un realismo smisurato, e scandaglia la vita vera dei disperati ai margini della società. D’altra parte, però, devo per forza fare una menzione anche a Deux jours, une nuit, dove una straordinaria Marion Cotillard presta la sua bravura a un personaggio disposto a tutto pur di lottare per se stesso e per la propria sopravvivenza.

6 – De rouille et d’os (un sapore di ruggine e ossa) J. Audiard

Dramma e amore si mischiano in una storia di speranza e rinascita. Anche qui, la cosa che salta all’occhio è una scelta di regia il più possibile realistica a favore di una narrazione cruda, ma sincera e umana, per una storia toccante e, nonostante il velo romance, molto drammatica.

Che poi è forse la cosa che più apprezzo del cinema francese.

Personaggi veri, spezzati, senza trucco e senza inganno. Se siete abituati alle grandi produzioni hollywoodiane, abituarvi alla “normalità” del cinema francese sarà inizialmente difficile, ma sono certa che finirete per amarlo e non potrete farne più a meno.

Realismo, magia, romanticismo e cura dei dettagli si mischiano in quello che è, a tutti gli effetti, una delle più grandi e prolifere scuole cinematografiche del mondo. Ora qui qualcuno finirà per odiarmi ma, lasciatemelo dire, trovo la scuola francese pari (e spesso anche superiore) a quella italiana. Detto, sottoscritto.

Ed è proprio la Francia, non solo come ambientazione parziale ma anche con la sua passione, schiettezza e magia, che ritroverete leggendo La lettrice di nuvole. Il romanzo d’esordio di Antonella Enrica Gramone, edito MoreStories, è disponibile dal 17 aprile in tutti gli store online e non.

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Se il vostro animo è romantico, questa lettura (che un po’ ci ricorda la dolce Amelie sopracitata) è quello di cui avete bisogno.

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